Unione Europea: il Rapporto sullo Sviluppo della Sicurezza nell'UE

Ad un anno dal discorso che il presidente Junker ha tenuto di fronte al Parlamento europeo sullo stato dell'UE, la Commissione europea ha espresso tutte le priorità relative alla sicurezza fissate dal presidente stesso.


Il decimo Rapporto sullo Sviluppo della Sicurezza dell'Unione, tiene conto dei progressi compiuti in questi ultimi anni e guarda agli obiettivi da raggiungere nei prossimi 12 mesi ed oltre.

La Commissione ha sostenuto gli Stati membri nei loro sforzi per cercare di raggiungere i seguenti obiettivi:

  1. migliorare la sicurezza sul confine esterno, mediante l'introduzione di controlli sulle banche dati di tutti i viaggiatori, compresi i cittadini dell'UE. Inoltre, ha proposto ETIAS, acronimo in inglese di Sistema europeo di informazioni e autorizzazione di viaggio. ETIAS è uno strumento che permette di aumentare la sicurezza nell'UE instaurando controlli incrociati su chi oltrepassa le frontiere esterne;
  2. intensificare lo scambio delle informazioni, rafforzando i sistemi informativi esistenti quali il Sistema di Informazione Schengen (SIS) e il sistema informativo del Casellario europeo (ECRIS), il quale consente l'interconnessione telematica dei casellari giudiziari e rende effettivo lo scambio di informazioni sulle condanne fra gli stati membri, in un formato standard comune a tutti. La Commissione, inoltre, ha presentato un nuovo approccio per raggiungere l'interoperabilità dei sistemi informativi dell'UE;
  3. chiudere lo spazio in cui i terroristi operano, cercando di limitare il finanziamento del terrorismo e rafforzando i diritti delle vittime. La direttiva revisionata sulle armi da fuoco è stata adottata per controllare nel miglior modo possibile l'acquisizione e il possesso di armi ed impedire a criminali e terroristi di accedere alle armi più pericolose;
  4. operare per la prevenzione della radicalizzazione, attraverso il Forum Internet europeo. L'obiettivo principale è di ridurre l'accesso degli utenti ai contenuti di matrice terroristica e lanciare il programma di empowerment della società civile. Tali azioni sono riuscite nell'intento di censurare più di 35.000 articoli online, con contenuti di propaganda a favore dei terroristi, negli ultimi due anni. Di questi circa l'80-90% sono stati rimossi completamente dal web.