Sistema IVA dell'UE: la proposta della Commissione europea

La Commissione europea ha presentato un progetto di riforma per quanto concerne la legge della raccolta dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) per provare a fermare la perdita di capitali.


L'IVA svolge un ruolo importante nel mercato unico europeo, ma secondo un recente rapporto comunitario si stima che ogni anno circa 150 miliardi di euro di Iva vengono persi. Somme di denaro che gli Stati membri potrebbero riutilizzare per scuole, strade ed assistenza sanitaria. Di questi 150 miliardi ben 50 fanno parte del mancato gettito derivante dalle operazioni transfrontaliere. La normativa attuale, infatti, prevede che l’IVA, per questo genere di transazioni, venga versata nel Paese di destinazione del bene, mentre l’operazione commerciale nel Paese di origine è esonerata da tale versamento. Ed è proprio questo passaggio che ha contribuito a numerose frodi.

La proposta presentata prevede la raccolta dell’IVA da parte del Paese d’origine che la verserà al Paese di destinazione in base all’aliquota fissata da quest’ultimo. Una normativa che secondo il Commissario Europeo , Pierre Moscovici, andrà a rendere “la procedura più semplice e più impermeabile alle frodi. Un sistema che aiuterà le imprese europee a trarre tutti i vantaggi del mercato unico e competere nei mercati globali”.

La semplificazione e l'ammodernamento dell'Iva andrebbero a ridurre di circa 1 miliardo di euro i costi di conformità a cui sono soggetti le imprese che operano su mercati transfrontalieri.  Soddisfatto della proposta di legge anche il vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile del dialogo euro e sociale,  che ha dichiarato: "Oggi proponiamo di rinnovare l'attuale sistema IVA, istituito un quarto secolo fa su base temporanea. Abbiamo bisogno di un sistema definitivo che ci permette di affrontare in modo più efficiente la frode IVA transfrontaliera. A livello dell'Unione europea, questa frode provoca una perdita annuale delle entrate fiscali di circa 50 miliardi di euro ".

I quattro principi fondamentali da concordare per creare un’area definitiva dell'IVA nell’Unione Europea sono i seguenti:

  • Combattere la frode: l'IVA sarà addebitata sul commercio transfrontaliero tra le imprese.  Attualmente questo tipo di scambi è esente dall'IVA, fornendo una scappatoia facile per le aziende.
  • One Stop Shop: sarà più semplice per le aziende che vendono su mercati transfrontalieri per far fronte ai loro obblighi di IVA grazie ad un 'One Stop Shop'. I commercianti saranno in grado di effettuare dichiarazioni e pagamenti utilizzando un unico portale online nella propria lingua e secondo le stesse regole e modelli amministrativi del paese di origine.
  • Maggiore coerenza: passare all’addebito dell’IVA al paese d’origine del bene, situazione già in vigore per le vendite di servizi elettronici.
  • Meno burocrazia: semplificazione delle regole di fatturazione, consentendo ai venditori di preparare le fatture secondo le regole del proprio paese anche quando si scambiano prodotti lungo le frontiere. Le aziende non dovranno più preparare un elenco delle transazioni transfrontaliere per la loro autorità fiscale (la cosiddetta dichiarazione recapitulativa).

Tali misure, se approvate, entreranno in vigore entro il 2019 e sono state esplicitamente richieste dagli Stati membri per migliorare il funzionamento quotidiano del sistema IVA corrente finché il regime definitivo non sarà stato pienamente concordato e implementato.